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Pane senza impasto, a volte ritornano…

Pane senza impasto a lievitazione naturale

Voi direte e chi ritorna? I lievitati!!! ahahahah

Era da un sacco che non proponevo una ricetta di un lievitato, credo che l’ultima ricetta postata fu quella della challah alla vaniglia, un pane ricco e sofficissimo quasi un pan brioches.

La mia pasta madre è sempre viva e attiva, oramai è diventata buona abitudine fare una pagnotta di pane alla settimana con la ricetta classica, anche se mi diverto a macinare chicchi e fare mix strani di farine. Dico macinare chicchi perché ho questo mulino con il quale mi produco la farina per le mie preparazioni e vi garantisco che una farina ottenuta macinando i cereali al momento è un qualcosa di eccezionale, basta solo sentirne il profumo.

Comunque oggi ho voluto provare qualcosa di nuovo, non avevo nemmeno tanta voglia di impastare e così ho pensato al tanto sentito e mai provato pane senza impasto.

Ho cercato un pò su infernet tra le varie ricette quella che mi ispirasse di più e alla fine mi sono fatta guidare da questa, apportando qualche modifica a ingredienti e procedimento. Ad esempio io il pane l’ho cotto senza pentola e sulla mia piastra refrattaria da forno (io ho questa) un pò perché non ne avevo una a dimensione e un pò perché non mi sfagiolava l’idea che prendesse la forma di una pentola!

Tra le varie ricerche ho trovato che un impasto del tutto simile a questo può essere preparato in anticipo e conservato in frigo fino a 7 giorni per essere utilizzato al momento del bisogno, per la precisione la ricetta è questa di Viva la focaccia. Bè trovo sia una cosa meravigliosa per quando si va di fretta e si ha voglia di un lievitato.

Il procedimento è di una facilità vergognosa e il risultato di un livello strepitoso! Credo che diventerà il nuovo pane della settimana.

Pane senza impasto

Ingredienti per una pagnotta:

  • 350g acqua tiepida
  • 300g farina manitoba
  • 200g farina 0
  • 150g pasta madre (ben rinfrescata)
  • 2 cucchiaini e mezzo di sale
  • un cucchiaino di miele di acacia

Inizio alle ore 20.00…

In una ciotola capiente sciogliere la pasta madre nell’acqua insieme al miele, deve disfarsi completamente.

Aggiungere in un colpo solo le due farine precedentemente setacciate assieme e il sale. Mescolare con una forchetta giusto il tempo di incorporare la farina. Nel mio caso mi è parso che l’impasto non fosse molto idratato, causa l’utilizzo di farina zero suppongo ma non ho comunque aggiunto acqua e alla fine è andata bene così.

Coprire con pellicola e una tovaglia leggera, fare lievitare in un luogo tiepido per almeno 18 ore ma si può arrivare anche a 24. Nel mio caso dopo 15 ore aveva già un’ottima lievitazione e così ho proceduto.

Rovesciare l’impasto sulla spianatoia spolverata con abbondante farina, sarà tutto molliccio e molto alveolato. Cercare di ripiegarlo portando ogni angolo al centro, fare riposare coperto con una ciotola per circa 15 minuti.

Riprendere l’impasto ribaltarlo sulla spianatoia sempre ben infarinata (lasciando così la chiusura al di sotto) dare leggermente la forma arrotondata. Spolverare di farina, coprire con un canovaccio e fare lievitare nuovamente per circa due ore.

Trascorso questo tempo preriscaldare il forno a 230° e una volta raggiunta la temperatura mettere il pane su di una teglia spolverata di farina e infornare. Se anche voi avete la piastra refrattaria scaldatela secondo le modalità previste e appoggiare il pane direttamente sopra.

Cuocere per circa 40/50 minuti, abbassando la temperatura a 190/200° una volta che il pane sarà sviluppato e avrà preso colore, nel mio caso dopo circa 25 minuti. Coprire con carta stagnola nel caso in cui il pane stia prendendo troppo colore in superficie.

Una volta pronto sfornare, avvolgere in un canovaccio e fare raffreddare su di una griglia. Io faccio così per ammorbidire la crosta.

Il risultato è questo pane alveolato che si mantiene morbido anche il giorno dopo.

Per conservare il pane fatto in casa a lievitazione naturale, che da me dura anche 3 o 4 giorni, lo tengo dentro ad un sacchetto di carta in modo che possa respirare. Al momento dell’uso lo riscaldo leggermente ed ho un pane sempre fragrante a portata di mano, ottimo da gustare anche al naturale, condito con un buon filo d’olio extravergine d’oliva come il nostro.

Lo scopino (come lo chiamiamo qui) o culetto del pane secondo me è il pezzo migliore da gustare con l’olio! e infatti si fa a gara a chi se lo aggiudica! ;-p

Se hai consigli o varianti da darmi su questo pane scrivimelo nei commenti!

Ciao e alla prossima! ;-)

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2 commenti

  1. biribissi dice:

    Ciao, io l’ho fatto per molti anni seguendo la ricetta di Cindystar su Cookaround, forum che ho seguito per molto tempo. La riuscita è sempre perfetta! L’ho sempre cotto in una pentola cuocipollo di ceramica da forno molto pesante e la forma era di una bella pagnotta ovale come la tua! Riesce benissimo con qualsiasi farina ed è molto buono arricchito con i più svariati semi.
    L’uso della pentola è legato al fatto che l’impasto può essere veramente molto idratato e utilizzando pochissimo ldb (3gr) per esempio. In questo modo la pentola “contiene” l’impasto per una corretta lievitazione, impedendo che la pagnotta risulti troppo bassa!
    Recentemente ho provato anche il pan brioche senza impasto : anche questo con ottimi risultati e poca fatica!

    1. Capisco, anche se non utilizzo il lievito di birra da molto tempo. Credo che anche sotto questo punto di vista la pasta madre sia più gestibile, a me piace l’idea che questo pane venga un pò come vuole e non mi importava molto della forma, per quello ho fatto un “azzardo” e l’ho già rifatto tante volte. Nonostante l’impasto sia mollissimo e largo quando lo metti sulla piastra, in forno lievita e si tira su tutto lo stesso, non mi è mai venuto basso!
      Comunque grazie per le info! :-) e allora mi cimenterò pure io con il pan brioches che mi manca!
      Ciao!!!

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