Quanto è difficile ritornare alla realtà di tutti i giorni dopo che hai trascorso una splendida vacanza? TANTO!!!
Quest’anno sono tornata nella mia amata Francia!
Le Gole del Verdon ci hanno fatto da casa per cinque giorni che come al solito sono durati troppo poco!
Le Gole del Verdon sono situate nella regione francese Provenza-Alpi-Costa Azzurra, nel dipartimento delle Alpi dell’Alta Provenza. Circa otto anni fa avevo attraversato queste gole durante il mio viaggio in Provenza e ne ero rimasta affascinata, così quest’anno abbiamo organizzato questa vacanza.
Avevamo solo cinque giorni a disposizione ma per le attività che volevamo fare noi sono stati perfetti.
Nelle Gole del Verdon si possono praticare attività acquatiche, scalate e trekking. Ma è anche bello girare con l’auto e godere dei panorami mozzafiato che ci sono.
E’ incredibile come cambia il paesaggio curva dopo curva. Ci sono le montagne aride ma a tratti ricche di vegetazione, il fiume Verdon con le sue acque di un verde pazzesco, i laghi e i campi sterminati di lavanda, per non parlare dei paesini arroccati che spuntato ogni tanto in mezzo al nulla. Bellissimo!
D’estate tra giugno e luglio queste zone sono veramente trafficate soprattutto per via della lavanda in fiore. Fine agosto è stato il periodo adatto per questo viaggio. Poche macchine in giro e zero affollamento, anche se ammetto non è stato facile trovare un posto in campeggio prenotando a metà luglio, ma alla fine ce l’abbiamo fatta!
Lac De Montpezat visto dal campeggio
Il Marvilla Park – Le Gorges de Provence (camping Coteau de la Marine) a Montagnac-Montpezat, situato proprio sul Lac De Montpezat, ci ha fatto da casa.
Ho adorato le mie passeggiate all’alba quando ancora tutti dormivano.
Il campeggio era pieno e per la maggior parte di francesi che si svegliavano tardi e cenavano prestissimo, a quanto pare! Noi partivamo la mattina e rientravamo la sera tardi quando tutti stavano finendo la loro cena nel portichetto e noi dovevamo ancora preparare tutto, :-D ahahahah.
Attraversato il confine a Ventimiglia ci siamo diretti come prima tappa del viaggio verso la Palud sur Verdon dove parte la Route des Cretes, una strada panoramica di 24 kilometri sulle creste del Grand Canyon con ben 14 belvedere. In pratica ad ogni curva ci si ferma per ammirare il paesaggio che è davvero stupendo ma anche molto vertiginoso, il tutto reso indimenticabile dall’accoglienza di quelle che inizialmente pensavamo fossero aquile ma dopo un pò di ricerca mi è parso di capire che siano grifoni.
Nei giorni seguenti abbiamo svolto tutte le attività che avevamo in programma, prima fra tutte quella di prendere il pedalò e pedalare all’interno delle gole. Il punto più famoso dove fare questo tipo di attività è nei pressi della Plage du Galetas al lac (lago) de Sainte Croix, dove si possono noleggiare i pedalò, le canoe o anche delle barche a motore elettrico. Non ha deluso le mie aspettative, siamo stati tra i primi ad arrivare e con due ore di noleggio si può percorrere un bel pezzo all’interno delle gole, praticamente fino allo sbarramento con le boe dove oltre non puoi andare. Noi siamo arrivati “presto” per gli standard francesi e siamo riusciti a fare un giro con anche qualche tuffo in tranquillità senza troppa gente, al rientro intorno alle 12.00 c’era già il delirio, quindi consiglio di andare la mattina presto.
Finito il giro ci si può rilassare in spiaggia per poi fare una capatina sul Pont du Galetas ed ammirare il panorama, questo è il punto che più rappresenta le Gole del Verdon.
Un’altra tappa immancabile è Moustiers Sainte Marie, un villaggio bellissimo a ridosso della roccia, molto turistico pur conservando il suo antico fascino. Ci sono un sacco di negozietti di souvenir, la lavanda fa certamente da padrona ma ce ne sono anche molti che vendono ceramiche fatte a mano tipiche della zona. Qui abbiamo pranzato benissimo a base di galette de sarrasin al Fontaine Clerissy, dove abbiamo bevuto anche per la prima volta il diabolo, una bevanda tipica francese a base di lemon soda e sciroppo.
Per smaltire il tutto abbiamo fatto una bella passeggiata in salita fino alla Chapelle (cappella) Notre Dame de Beauvoir che sovrasta il villaggio e goduto da qui di una vista mozzafiato, da notare anche la stella dorata che spicca nel cielo appesa tra le rocce, lascio a voi lo scoprirne la storia!
E poi una volta scesi che fai? non lo assaggi il gelato alla lavanda? Che lo dico a fare, buonissimo, dal sapore fresco e poi il colore, il mio preferito! :-)
Lungo il Sentier du garde canal
Altro giorno altra avventura, partenza presto per un bel trekking, alla volta del Sentier du garde canal, un percorso ad anello con partenza da Quinson, circa 4 ore di cammino tra passerelle a pelo d’acqua, scale su e poi giù dinuovo. Mi sono piaciuti tantissimo gli scorci sul Verdon dove volendo in alcuni punti si poteva fare anche il bagno. Abbiamo attraversato anche un piccolo bosco surreale dove qualsiasi albero era ricoperto da soffice muschio, non mi era mai capitato di vedere una cosa simile. Nel punto più alto raggiunto si trova la Chapelle Sainte-Maxime che purtroppo non è tenuta molto bene, grazie anche ovviamente alla gente che la raggiunge e che non ha rispetto. Ad ogni modo la vista è molto bella da qui.
Ritornati a valle non ci siamo fatti mancare la visita al Museo della Preistoria delle Gole del Verdon. Qui si può scoprire molto su questo territorio che era per altro sito di grande interesse archeologico, se non fosse che per il progresso i siti sono stati tutti sommersi dopo la costruzione della diga che ha dato vita al lago di Sainte Croix.
Questo museo merita davvero una visita. In più la signora alla cassa ci ha dato anche le audio guide in italiano che spiegavano tutto quello che c’era nelle teche e negli schermi. Ci è piaciuto!
Petit Magrove
Per una giornata di camminata ce n’è una di riposo che noi abbiamo passato in spiaggia. Segnalata come Petit Mangrove, vicino al paese di Sainte Croix, sembrava di essere al mare, acqua cristallina con le mangrovie che creano zone d’ombra. Ci siamo trovati un pezzetto solo per noi e ci abbiamo passato la mattina.
Qui vicino c’è il Pont de Sainte-Croix da dove si può vedere la diga e proseguendo lungo la strada si arriva a Bauduen, dove c’è una bella passeggiata lungo lago e la spiaggia vicino al porticciolo. Non ci siamo fatti mancare nemmeno una crepes con caramello al burro salato in un piccolo bar fronte lago nel paese di Sainte Croix.
La zona è caratterizzata da tutti questi piccoli villaggi sparsi, che spesso non hanno niente di turistico, nemmeno un bar, per dire! ma che vale la pena comunque di vedere anche solo per le loro costruzioni tipiche. Poi vabbè io sono innamorata dei colori della Provenza, quelle persiane verdi, celesti o color lavanda mi fanno impazzire!!!
Per l’ultima cena francese (ma non il pranzo!) siamo stati a Riez, dove il giovedì in agosto c’è un piccolo mercato notturno. Non è facilissimo trovare un menù vegetariano ma dopo aver spulciato un pò tra i vari ristoranti abbiamo trovato quello che faceva al caso.
Omlette con formaggio, servita con insalata, ratatuille e le immancabili frites, le patatine fritte che ho avuto il piacere di scoprire essere fatte in casa.
Poi purtroppo è venuto anche il tempo di rientrare a casa, ma con ancora un ultima tappa; Castellane. Io l’avevo già visitata nel mio viaggio in Provenza ma è stato bello ritornarci.
Abbiamo fatto una passeggiata per le vie del paese e poi pranzato al Cote Fontaine un posticino che mi è piaciuto davvero molto e dove abbiamo mangiato benissimo. Personale gentilissimo e cibo di qualità, tutto locale come ci ha spiegato dettagliatamente il cameriere.
La nostra avventura nel Verdon si è conclusa qui e anche stavolta posso dire: Francia mi hai stupita!
Ma prima di lasciarvi ancora qualche info utile…
I benzinai scarseggiano, quindi assicuratevi sempre di avere il pieno.
I supermercati sono nelle città più grandi e soprattutto fate caso agli orari perché chiudono tutti intorno alle 19/19,30.
Nei campeggi solitamente ci sono alimentari e bar ma sono un pò cari e non si trova tutto. Anche se la mattina durante la mia passeggiata mi fermavo sempre a comprare per la colazione i pain au chocolat appena sfornati.
Cose utili da avere per il lago; le scarpette da scoglio, quelle che quando sei giovane pensi sempre che siano da vecchi! eppure per camminare su queste spiagge di sassi sono come l’oro! E pure comodissima una sacca impermeabile da usare in pedalò, canoa, etc. per riporre telefono e portafogli.
Mi pare sia tutto ma non escludo che potrei aggiornare con altre cose che mi vengono in mente!
E anche questo racconto di viaggio l’ho portato a casa, più passano gli anni più si tende a dimenticare e a me non mi dispiace andare a rileggere i momenti felici trascorsi.
Alla prossima avventura o ricetta! ;-)