Aimè è giunta l’ora di tornare… in realtà sono tornata da un pò ma non lo volevo scrivere per non farlo diventare reale. L’anno scorso sono stata in Normandia e li davvero ci sono rimasta, non ho raccontato nulla di quella vacanza in camper, solo qualche immagine qua e la sui social ma quest’anno è un’altra storia, la Provenza tanto sognata per anni ve lo deve dire non era come me l’ero immaginata.
Dopo l’anno scorso è scattato in me un folle amore verso la Francia, così quest’anno sono riuscita dopo anni a prendere le ferie in un momento giusto per andare a vedere la tanto sospirata lavanda, credendo che la Provenza fosse tutta racchiusa li, in quei filari di piante dai fiori blu/violacei.
La Provenza è molto di più, un tour in camper come quello che ho fatto io ti permette ogni giorno di vistare due o anche tre paesi, le distanze sono brevi, i paesaggi variano dalla pianura alla collina, dalle gole più profonde del Verdon con le sue acque verdi alle terre color ocra nei canyon di Roussillon.
In un percorso di circa 1000 km (compresi quelli di andata e ritorno da casa) abbiamo attraversato la Vaucluse, le Alpi dell’Alta Provenza, il dipartimento de la Drome e chissà cosa mi dimentico, con all’interno i loro bellissimi parchi naturali come quello del Verdon e del Luberon. Insomma non c’è solo la lavanda!
Prima di partire ho preparato un tracciato con Google Maps con le varie città in cui avremmo sostato con il camper (durata vacanza una settimana) poi durante il viaggio ci siamo resi conto di quanto alcuni paesi fossero davvero piccoli e non ci fosse niente da fare tranne che un giro in una pace assoluta, così ne abbiamo aggiunti altri mano a mano che ci spostavamo, consultando la guida del Touring Club e infernet. I paesi sono quasi tutti delle antiche roccaforti, arroccati in uno sperone di roccia che spunta dal nulla in mezzo alla pianura e al profumo della lavanda. Fate conto che lo spettacolo più grande è stato vedere distese di queste piante a 1000 mt di altitudine, da non credere e li si che il colore era davvero vivo come quello delle foto che tanto ti invogliano a visitare questo paese ma che aimè diciamocelo, sono tutte ritoccate! pure le mie! anche se io non sono poi così brava con photoshop!
Per chi volesse dare un’occhiata all’itinerario base su cui si è svolto il mio viaggio, anche se poi per il ritorno si è pensato di evitare la zona balneare di Cagnes Sur Mer, e dalla bellissima Castellane abbiamo puntato verso Sospel (Sospello), potete guardare questo: Provenza Camper 2016 che è un file in formato word con l’itinerario e per ogni città le coordinate di svariati punti sosta, aree attrezzate e camping appositamente per i camperisti! Quest’anno non mi sono fatta cogliere impreparata! Tutto organizzatissimo.
Un’altra cosa che mi è piaciuta molto è stato vedere che la provenienza dei souvenir era quasi tutta francese, non ho trovato cineserie, ovviamente la parte integrante è la lavanda che sia sottoforma di essenza, di mazzolino, profuma armadi o sapone. Moltissime “poterie” (ceramiche) artigianali, dove tra fiori di lavanda e olive spuntavano tra i bellissimi disegni anche le cicale, un’altro simbolo distintivo di questa terra. Parlando di olive, la cosa buffa che abbiamo notato man mano che viaggiavamo, è stata la dimensione delle piante, versione hobbit! poi abbiamo scoperto che loro le coltivano così basse partendo da talee della pianta, ottenendo ovviamente non molta produzione paragonata alla nostra Italiana, tanto da far costare l’olio un’occhio della testa!
Adesso vi faccio una “lista” dei luoghi che ho amato di più…
Primo fra tutti Moustiers Sainte Marie un piccolo villaggio arroccato, ricco di storia con al suo culmine la Chapelle Notre-Dame de Beauvoir raggiungibile a piedi con un ripido sentiero (sconsigliate le infradito anche se fa un caldo boia, mai visti dei gradini più levigati e lisci di così! c’è da prendere il volo!) che vi permetterà di godere dello splendido paesaggio, da me ribattezzato alla toscana, in pratica molti posti ricordano la nostra terra.
Uno scorcio catturato dal centro del villaggio…
La vista dal sentiero per arrivare alla Chapelle Notre-Dame de Beauvoir…
Secondo Sault un piccolo villaggio nella Vaucluse, da cui nella “terrazza panoramica” si gode di una vista davvero speciale sui campi di grano e lavanda, circondati dalle montagne. Ci sono anche degli ottimi negozi di souvenir in special modo La Maison Des Producteors che propone oltre ad una vasta selezione di mieli, essenze e sciroppi biologici alla lavanda.
Terzo posto l’incantevole Simiane la Rotonde, dove ve lo dico non c’è niente! e quasi nessuno! Arrivati qui la mattina verso le dieci, nell’unico ristorante e bar del luogo stavano facendo le pulizie pre apertura ma ve lo dico merita almeno una passeggiata. Come tutti questi borghi anche questo molto curato e pulito e con dei punti degni di nota.
Quando leggo “ferme” e “miel” mi devo fermare…
Vi confesso che pò timidamente ho frugato dentro quella scatola (frugato compostamente, era tutto in ordine) e ho portato a casa con me un piccolo vecchio libro sulle “Cerise” (ciliegie) dalla coltivazione alla cucina….meraviglioso…
Uno scorcio dell’unico ristorante del paese…
Quarto posto Castellane anche qui nulla da fare se non prenotare delle escursioni nelle gole, in una delle tante strutture presenti, oppure una bellissima camminata verso la Chapelle Notre-Dame du Roc che se tu la guardi dal basso noti solo la madonnina che vi è posta sopra. Questa piccola cappella è arroccata su di uno sperone di roccia e da li si può godere di un panorama spettacolare, mi sono sentita così piccola lassù!
Piano piano arriviamo… la vista dal sentiero che porta alla roccia su cui “poggia” la Chapelle Notre-Dame du Roc…
Arrivati! ecco la Madonnina sulla Chapelle Notre-Dame du Roc …
Quinto posto ma forse anche quarto o terzo (ok, ho un pò di confusione in testa) Roussillon, la terra delle ocre, un villaggio piccolo ma incantevole dove tutti hanno le scarpe e le gambe (alcune anche le guance ;-) tinte di rosso/arancio perchè qui ci sono questi canyon di ocra che colorano tutto il paese. Inutile dire che dovete fare la camminata nel sentiero che è a pagamento ma costa solo due euro, sarete catapultati in un altro mondo! E poi alla sera cena in una delle tante brasserie. Qui ho gustato la crepes più buona che io abbia mai mangiato, alle mele caramellate con panna e gelato alla vaniglia, senza contare della tarte tatin aux figues a la creme glacee de pain d’epice. Scusate se non metto gli accenti, non ce la posso fare! Comunque era pasta sablè, fichi caramellati e una pallina di gelato al pan di spezie…. ahhhh sento ancora il profumo e il sapore…
In ogni villaggio ci sono piastrelle decorate che ti illustrano la storia o il punto in cui ti trovi…
Il colore della terra dell’ocra, le piante costantemente sbiadite dalla finissima polvere rossa…
Ogni angolo un colore diverso…
Quella che invece non mi è piaciuta per niente è stata Valensole, una città spoglia e nemmeno troppo pulita in confronto a tutte le altre e nonostante ciò pare che un grande flusso di turisti sia proprio qui durante la fioritura che avviene un pò prima rispetto agli altri posti. Ecco io ho studiato il viaggio documentandomi e cercando di visitare luoghi dove la lavanda fosse ancora in fiore di questo periodo, sono partita il 22 luglio e Valensole era solo la prima tappa e luogo di passaggio… la lavanda qui in questo periodo è nel momento di taglio, ovvio che oramai con queste stagioni pazze le cose cambiano di anno in anno. Però volendo trovarci una nota positiva, il profumo nell’aria era pazzesco!
La prima lavanda incontrata comunque non si scorda mai…
Altri punti degni di nota sono le Gorges Du Verdon, qui una foto presa da uno dei tanti belvedere, luogo ideale per escursioni, canyoning o semplicemente per una bella nuotata o pedalata nel verde dell’acqua…
A Gordes, un altro spettacolare villaggio arroccato sulla roccia, c’è l’Abbazia di Senanque, direi l’immagine più conosciuta della Provenza, direi anche che se volete fare delle foto decenti non ci potete arrivare alle due come noi… è un luogo spettacolare, dove però mi sono innervosita con le persone incivili che non rispettano le regole e si arrampicavano come scimmie su per il muro per entrare nel campo a fare le foto. E su! a volte certe foto si dovrebbero fermare nella nostra testa e basta.
Le regole sono ovunque e specialmente qui… rispettiamole…
Un pezzetto dell’Abbazia…
Sisteron un’altro villaggio caratteristico ai piedi di una falesia a forma di vulcano, almeno una passeggiata la merita… o se vi piace l’arrampicata, quelle falesie pullulavano di gente…
Lacoste altresì detto il villaggio di Pierre Cardin che ha comprato il castello e lo ha rimesso a nuovo, non siamo entrati perchè francamente 12.00 euro a testa per l’ingresso ci sembravano un pò troppi! Comunque d’estate ospita un Festival e delle mostre, questo è un villaggio in cui potete trovare tantissimi Atelier di artisti.
Un particolare di una campana del castello…
A Cavaillon una delle città più grandi, abbiamo fatto un giro e abbiamo trovato al mercato locale questo banchetto di un signore che ha una fattoria e vende le uova! Capirete che ho dovuto chiedergli se potevo fotografarlo (io non amo essere fotografata e forse per questo non amo fare foto alle persone, dunque chiedo sempre il permesso) e ho scambiato con lui due parole nel mio maccheronico francese/inglese spiegandogli che anche noi facciamo lo stesso lavoro!
Il suo banco è stata una fonte d’ispirazione! Non trovate sia bellissimo?…
Digne le Bains, una città tra le più grandi, con una parte vecchia tenuta malissimo e una parte nuova che sembra di essere in un altro mondo e ce lo ha confermato pure la signora dell’Ufficio del Turismo, fate voi! dunque immaginate non sia bellissima, una volta famosa per le sue terme che ancora ci sono ma non più frequentate come un tempo.
Una nota positiva però ce l’ha a dieci minuti da li verso Barles c’è il Musèe Promenade, un sentiero creato in un parco naturale, dove tra varie speci di farfalle che ti svolazzano intorno e diverse installazioni di artisti, si trova anche un museo di storia naturale con ritrovamenti di fossili e un piccolo acquario tropicale. Molto carino!
Qualche farfalla che sapete a me piacciono molto…
buona la lavanda…
Ma la Provenza non è solo lavanda è anche distese di girasoli…
…e campi pieni di fiori ed api che succhiano il nettare e fanno scorte di polline, non dimenticate di portare a casa del miele di lavanda puro…
Se andate di questo periodo potete vedere un pò di tutto, dalle nuove coltivazioni di lavanda con le piante piccolissime e i fiori spennacchiati ;-) alle distese in piena fioritura e persino il taglio…
Per quanto riguarda il cibo, non ho foto, quando c’è da magnà se magna! In Provenza hanno una cucina piuttosto semplice, campagnola direi, fatta di tante verdure come contorno, insalate ricchissime da mangiare come primo piatto, carne ma anche pesce fresco grazie alla vicinanza con la Costa Azzurra.
Una sera ho preso i calamari grigliati (da menù) e quando me li hanno portati erano in un piatto enorme con insalata, patatine ma soprattutto cannolicchi ahhhhh quando li ho visti mi è preso un colpo, io non li avevo mai mangiati tanto più che in Italia son vietati! Però erano buoni ç_ç
I formaggi di capra fanno da padroni, in special modo quelli freschi tipo tomini, hanno un sapore abbastanza delicato in confronto ai nostri e spesso nei menù sono presenti in insalata o alla griglia.
Nel mio caso ho ritrovato il formaggio di capra in un tian alle verdure, una sorta di melanzane alla parmigiana ma preparata con tutte le verdure, particolare ma buono.
In conclusione c’ho azzeccato il periodo e ne sono molto contenta, ho visto posti che non potevo immaginare ed ho scoperto una Provenza inaspettata che spero di essere riuscita a trasmettere anche a voi, tramite queste foto e il post in generale.
A volte aspettare un pò per andare in un posto che tanto sogniamo si rivela la scelta migliore.
Alla prossima! ;-)
p.s. trovate qualche foto anche nel mio profilo Instagram o cercando l’hashtag #provenzacampertour
La Francia è meravigliosa…. Annalisa, grazie del tuo reportage! sarebbe bellissimo ripetere il tuo viaggio! Un abbraccio, Mara
A chi lo dici! Io ripartirei anche adesso! Adoro la Francia! Un abbraccio!