Alla domanda: cosa sono? la risposta che mi è venuta è stata: aria fritta.
Ma partiamo dall’inizio, decido di preparare un dolcino per Carnevale da pubblicare qua sul blog e mi lascio ispirare da un vecchio appunto sull’agenda di mamma. La scelta ricade su di un fritto, del resto la scelta migliore per i dolci di Carnevale e poi come ho scritto su questo post di facebook non friggevo da un pò e dunque c’è scappato anche un video di due secondi e mezzo. Non sono ancora così erudita da proporre dei bei video di ricette.
Ovviamente la felicità e lo stupore nel vedere quei piccoli pezzi di pasta tozzi che dopo averli tuffati nell’olio bollente diventano delle rotonde palle mi aveva esaltata e la curiosità di assaggiarle era imminente. Una passata nella carta assorbente, una rotolata nelle zucchero grezzo di canna e via, pronta ad addentare con la convinzione di addentare… addentare! e invece, puff! aria fritta di carnevale! quasi scomparse al morso, delle nuvole leggerissime e profumate di limone. Ora che ci penso la ricetta si chiamava “frittelle delicate”.
In seguito alla mia risposta aria fritta è susseguito un “ottime per truffare lo stomaco”. Senza dubbio, RIDO!
Cosciente che non si può inventare (quasi) nulla, ho digitato su google “aria fritta” ed è comparsa una ricetta di uno chef stellato che nulla ha a che vedere con questa ma la consistenza visiva è decisamente simile, nonostante il colore diverso.
Il procedimento per la preparazione è del tutto simile a quello per preparare i bignè e con le dosi che riporto si ottiene una bella ciotola piena di aria fritta! ;-)
Ingredienti per l’aria fritta di carnevale:
- 125g acqua
- 75g farina 0
- 25g fecola di patate
- 25g burro
- 25g zucchero di canna macinato a velo
- 3 uova
- buccia di limone grattugiata q.b.
- 4g lievito per dolci
- un pizzico di sale
Serviranno inoltre:
- zucchero di canna q.b.
- olio di semi di girasole q.b.
In una pentola portare ad ebollizione l’acqua con il burro ed un pizzico di sale.
Togliere dal fuoco ed unire tutto in un colpo la farina precedentemente setacciata con il lievito e la fecola. Mescolare bene fino ad ottenere una palla liscia.
Mettere l’impasto in una ciotola ed unire lo zucchero e la buccia di limone, tanto quanto basta a profumare il tutto.
Unire le uova una alla volta, facendole assorbire bene all’impasto. Si deve ottenere una pasta bella lucida e soda.
Mettere la pasta in una sac a poche con beccuccio tondo da un centimetro o se avete le usa e getta tagliare la punta di un dito.
Spremere dei tocchetti di pasta direttamente nella padella con abbondante olio di girasole a temperatura, tagliandoli con una forbice con le punte inumidite così da non far appiccicare la pasta.
Durante la cottura, gonfiandosi si rigirano da soli nell’olio e diventano delle belle palline dorate.
Togliere delicatamente con una mestola forata, disporle su carta assorbente e poi in una ciotola con lo zucchero di canna. Fare rotolare leggermente e disporre sul piatto da portata.
Con lo sbalzo termico essendo molto delicate alcune potrebbero abbozzarsi leggermente, cercate di fare velocemente il passaggio dalla carta assorbente allo zucchero così da non raffreddarle di botto.
Come mi ha suggerito, tra l’altro con una domanda, la mia amica Laura, si potrebbero anche riempire di crema però poi non so… che aria fritta sarebbe! ;-p
Nella foto che segue la leggerezza dell’interno.
Come dall’aria fritta ti nasce un post!
In questi giorni ero un pò svogliata, ho (quasi) perennemente la testa fra le nuvole e non avevo l’ispirazione per un nuova ricetta e poi… eccoci qua!
E anche per oggi è tutto! Alla prossima! ;-)
:D e brava!!
Ciao Elena! ;-p
Belle e sicuramente Buon è da provare poi ti farò sapere
Grazie Patrizia!
Wow questa aria fritta mi intriga proprio. Io ancora non ho messo mano alla friggitrice ma mi sa che a breve inizierò con il periodo dei fritti e queste tue frittelle le vorrei proprio provare. Buona serata
Grazie Laura! mi raccomando se la provi da gustare appena fatta! :-)
Fatte oggi sono buonissimeeeeeeeeee
WoW grazie Patrizia! :-)
Sai che somigliano alle castagnole? Da noi le chiamano così ma non hanno il limone.
Si assomigliano ma in realtà quelle credo siano abbastanza piene di pasta dentro, queste è come se fossero vuote!