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Racconti dalla cucina

Camargue, la terra selvaggia

Salin de Giraud - Camargue
Salin de Giraud

Ed eccomi di ritorno alla quotidianità, un’altra avventura si è conclusa e ha lasciato in me il solito senso di nostalgia dei luoghi visitati, dei profumi, dei colori, del silenzio.

Come ogni anno, da diversi oramai, dico sempre che non andrò nuovamente in Francia ma poi ogni volta ci ricasco! Quest’anno ho visitato quella terra selvaggia e a tratti desolata che è la Camargue.

La Camargue fa parte del dipartimento delle Bocche del Rodano nella regione della Provenza- Alpi- Costa Azzurra, nel sud della Francia.

Cavallo Camargue
Cavallo Camargue

E’ una zona umida e paludosa, con kilometri di terre selvagge dove si trovano cavalli allo stato brado, uccelli di ogni specie e in particolar modo i fenicotteri. Conosciuta soprattutto per “il fior di sale” vi si trovano diverse saline dalle acque rosate, dove perdersi ad osservare la natura incontaminata che le circonda. Ci sono inoltre diverse spiagge di sabbia fine e dune dove passeggiare per kilometri e kilometri. In alcune si può anche praticare il naturismo.

Vi ho messo un pò di curiosità?

Se la risposta è si, potrete leggere del mio viaggio in Camargue nel dettaglio.

Pochi giorni a disposizione, cinque, considerandone uno di viaggio con partenza nel primo pomeriggio e arrivo la sera. La fortuna ci assiste e non troviamo traffico nè all’andata nè al ritorno, nonostante sia la settimana di ferragosto.

La Camargue partendo da La Spezia si raggiunge in circa 6/7 ore attraversando tutta la Liguria fino ad arrivare a Ventimiglia. Da li in poi si respira un’aria nuova, per me attraversato il confine la vacanza ha il vero inizio! ;-D

Sono partita con il mio “fedele compagno di viaggio” che per altro è un’ottimo guidatore e un bel “bla bla boy” cosa fondamentale se devi condividere ore di auto.

La mia casa in Camargue - In Cucina con Me
La mia casa in Camargue

Abbiamo scelto come “base” Saint-Gilles che dista circa 30/40 minuti di auto da tutte le mete che ci eravamo prefissi di visitare. Non era il caso di spostarsi ogni sera visto le brevi distanze da percorrere e soprattutto perché eravamo in tenda.

Abbiamo alloggiato al camping La Chicanette, dove ci ha accolti un personale molto cordiale e una piazzola carinissima. Qualche settimana prima di partire abbiamo telefonato per prenotare ma ci hanno detto che non era necessario in quanto il posto ci sarebbe stato sicuramente. In effetti nei giorni che siamo rimasti abbiamo notanto un andirivieni di persone, anche molti bikers che sostavano solo per una notte.

La Camargue è una zona perfetta per muoversi in bici.

Aigues-Mortes - Camargue
Aigues-Mortes

Primo giorno, dopo una bella colazione in campeggio si parte alla volta di Aigues-Mortes. Il programma prevedeva la visita alle sue Saline, visitabili in diversi modi ma tutti a pagamento, i più interessanti dal mio punto di vista sono tramite un trenino oppure in bici in libertà ma con la propria, non c’è noleggio in loco. Non sono accessibili a piedi se non accompagnati. Ad ogni modo avevamo scelto il trenino ma c’è stato l’intoppo! la visita dura circa un’ora mezzo ma i posti sono già prenotati per tutto il giorno e il giorno seguente, quindi posso solo consigliarvi di prenotare con anticipo che si può fare anche online. Mi è un pò dispiaciuto perdere questa visita ma per i giorni seguenti eravamo organizzati diversamente e sapevamo in cuor nostro che visitare la salina in libertà sarebbe stato meglio.

Saline di Aigues-Mortes
Sullo sfondo le Saline di Aigues-Mortes

Salutato il trenino ci dirigiamo verso il parcheggio poco distante per visitare la città fortificata scoprendo qualche scorcio delle saline nel percorso dal parcheggio alle mura, fatto di passerelle di legno e stagni. La città è molto curata e ricca di botteghe, ristoranti e boulangerie/patisserie, le mie preferite ovviamente. Non ci facciamo mancare dei gustosi panini, un pezzo di fougasse sucrée tipica del luogo (morbidissima!) una fetta di tart au abricot e un eclair framboise, non siamo mica golosi qui! no no! >.<

Plage de l'Espiguette - Camargue
Plage de l’Espiguette

Armati di acqua fresca a volontà e cibo, ci dirigiamo verso la prossima meta: la spiaggia de l’Espiguette.

Vi faccio presente che prima di muoversi verso le spiagge ma anche un pò in generale, ci si deve ricordare di far sempre rifornimento di cibo e soprattutto acqua perché è difficile da trovare in loco come lo sono anche i distributori di benzina o supermarket durante gli spostamenti in auto, al massimo compare ogni tot kilometri qualche negozietto di specialità tipiche del luogo ma niente di più.

Annalisa- In Cucina con Me

L’Espiguette è famosa e conosciuta per la sua spiaggia kilometrica fatta di sabbia fine e dune modellate dal vento. Dalla parte sinistra del grande parcheggio a pagamento (quello dal Phare de l’Espiguette) si trova la zona naturista mentre l’altra parte è suddivisa fra spiaggia per tutti e amanti del kitesurf, ben segnalati inizio e fine degli spazi anche se kilometrici. Noi abbiamo fatto una camminata infinita nell’acqua bassa e cristallina ma nel pezzo riservato al kitesurf bisogna prestare attenzione ai velisti che sono davvero tanti da non distinguere le vele all’orizzonte e sentendo il botto che ha fatto una vela quando picchia sulla sabbia deduco che se ti arriva in testa faccia male!

Il mio consiglio se siete appassionati di spiaggia ma senza confusione è quello di non fermavi appena scesi dall’auto ma di camminare un pò per trovare il vostro spazio. All’inizio la spiaggia è affollata e credo ci sia anche uno snack bar, noi abbiamo tirato al nostro angoletto pacifico.

Il pomeriggio è trascorso lentamente in questo pezzo di paradiso dove siamo rimasti fino a sera a goderci il vento e il paesaggio.

Verso il Phare de la Gacholle - Camargue
Verso il Phare de la Gacholle

Secondo giorno, ci facciamo tentare dalla colazione nella patisserie di paese con un pain au chocolat, il solito rifornimento di acqua e cibo e si parte alla volta di Saintes-Maries-de-la-Mer. Il programma della mattina prevede un giro in bici per arrivare al Phare de la Gacholle, 26 kilometri andata e ritorno.

Abbiamo noleggiato le bici da Le Vélo Saintois, consiglio di arrivare la mattina all’apertura (ore 9.00), le bici vanno via in fretta anche se ci sono altri noleggiatori, ad ogni modo girare con il “fresco” del mattino è sempre meglio visto i kilometri da percorrere.

Ho adorato questo giro, a quest’ora ci sono pochissime persone e dopo aver abbandonato il primo tratto sterrato dove ancora possono arrivare le auto, troviamo i suoni del vento, degli uccelli e delle libellule, le distese a perdita d’occhio di sabbia, paludi, sale da una parte e mare dall’altra.

Annalisa e le libellule

Che pace! un sogno!

Non andavo in bici da una vita ma non è stato per niente faticoso, nonostante il vento che a tratti ti rema contro! In alcuni punti si deve scendere e portare la bici a mano perché c’è la sabbia alta e anche la mountain bike si arrende.

Spiaggia di Beaduc - Camargue
Spiaggia di Beaduc

Il pomeriggio ci aspetta il mare, la spiaggia di Beaduc, famosa per essere stata un tempo un immenso campeggio selvaggio.

La strada per raggiungere la spiaggia è segnalata come interdetta alle auto ma all’ufficio del turismo scopriamo che pagando 5 euro per tutto il giorno, si può proseguire nella zona interdetta per ben 3 kilometri. La strada è sterrata e costeggia quella fatta la mattina con la bici. Dopo aver parcheggiato si prosegue a piedi sulla sabbia dura per raggiungere il mare e si può trovare il proprio posto con la certezza che il vicino più vicino sarà molto lontano!

Dimenticavo, qui il naturismo è autorizzato, quindi se vi imbarazzate facilmente vi direi di evitarla, anche se c’erano pure persone con costume, per intendersi! Personalmente non mi era mai capitato prima d’ora di frequentare una spiaggia naturista ma direi che mi sono sentita a mio agio!

Anche qui ci siamo fatti una bella passeggiata, visivamente ho preferito molto di più l’Espiguette ma qui ho potuto apprezzare ancor di più la poca presenza dell’uomo, forse perché erano quasi tutti nudi e quindi scoraggiavano gli altri all’avvicinamento! ;’-D

Per informazione, la spiaggia di Beaduc si raggiunge anche da Salin de Giraud, le mie indicazioni partono dal centro di Saintes-Maries-de-la Mer.

Fenicotteri al parco
Fenicotteri al Parco Pont de Gau

Terzo giorno, mattina dedicata al Parco Ornitologico Pont de Gau, oggi il tempo purtroppo è nuvoloso e i colori sono un pò spenti.

In questo parco si possono osservare da vicino tutte le specie di uccelli presenti nella Camargue. In particolar modo ci sono i fenicotteri, molto impegnati nella ricerca di cibo. Se avete un binocolo portatelo (altrimenti lo noleggiano) è molto interessante osservare gli uccelli sugli alberi o nascosti nei loro nidi. Ce ne sono così tanti che abbiamo osservato da vicino lotte per rubarsi il cibo di bocca e fenicotteri che drizzano le piume verso un loro simile per dimostrare chi comanda, bellissimo.

La parte più concentrata di uccelli e altri animali è all’inizio del parco, segnalato per numeri dall’1 al 10 per un tratto di 2,6 kilometri. Dal numero 11 al numero 16 il percorso a piedi è di ben 4,3 kilometri, non ci sono servizi in questo tratto ma solo natura incontaminata, capanni di osservazione e silenzio. Il parco ha diverse aree picnic così ci siamo portati da mangiare e abbiamo consumato il nostro pranzo immersi nel verde.

Il pomeriggio giro nel centro di Saintes-Marie-de-la-Mer che non abbiamo avuto modo di visitare il giorno prima. La città è carina e molto curata, piena di negozi di souvenir, bar e ristoranti, molto affollata sembra che tutta la vita della Camargue si trovi qui.

La sera dopo un pò di relax in campeggio andiamo a cena fuori. Ci è stato consigliato un hotel/ristorante “Le Cours” dove oltre a dell’ottima cucina tipica troviamo un simpatico cameriere, quasi un burlone direi!

Premessa prima del menù, la Camargue è famosa come già detto per il sale ma quando sono arrivata ho scoperto che lo è anche per il riso.

La cucina è simile a quella provenzale, la carne di toro fa da padrona ma anche pesce, molluschi (le moules ovvero i muscoli! insomma le cozze!), pollo, anatra e verdure di stagione non mancano come i formaggi del resto.

Noi ci siamo gustati; pesce io, carne lui, formaggi e dolci che accontentano sempre tutti! Nel dettaglio…

  • “La soupe de poissons fait maison et ses accompagnements: rouille, fromage râpé et croutons”, zuppa di pesce servita con crostini, formaggio grattugiato e la tipica salsa “rouille” realizzata con aglio, olio, rosso d’uovo, pane e peperoncino
  • “Foie gras maison à la Cartagène accompagné de son chutney (pomme et abricot)”, il classico foie gras servito con salsa di mele e albicocche su una fetta finissima di pan d’epice
  • “L’émincé de magret de canard sauce aux oignons doux avec ses pommes rissolées et légumes du marché”, petto d’anatra con salsa dolce di cipolle, patate e verdure al forno
  • “La rouille de seiches provençale accompagné de son riz de Camargue Pilaf”, seppie in umido accompagnate da riso Pilaf della Camargue
  • “Le plateau de fromages assortis”, formaggi misti di mucca e capra a scelta tagliati al momento
  • Moelleux tiède au chocolat, avec sa glace pistache”, il classico tortino caldo al cioccolato dal cuore filante accompagnato da gelato al pistacchio
  • “Tart au abricot”, la classica tart con pasta brisè, mandorle e albicocche

Chiedete acqua naturale per essere derisi dal cameriere. Pane e acqua non si pagano in Francia, sono inclusi nel servizio.

E’ stata una buona cena e divertente, anche quando il cameriere è passato a chiedere se volevamo lo spray anti zanzare. Da li a poco all’accensione delle luci ci avrebbero divorato quei piccoli monster!

Non dimenticate di portare quintali di anti zanzare, anche se serviranno a poco!

Saline di Giraud
Salin de Giraud

Quarto e ultimo giorno in Camargue, si chiude la tenda e si parte per l’ultima tappa: Salin de Giraud, ci aspetta la visita alla salina.

Anche oggi il tempo è nuvoloso, arrivati alla meta presso il punto panoramico “Salt Pan Observation Mound” (una piccola montagna per osservare dall’alto la salina) ci ritroviamo davanti distese di acqua rosa e montagne di sale, uno spettacolo da osservare e in cui camminare (a tratti) in libertà.

Saline
Vista dal punto panoramico

Devo dire che se il cielo è grigio i colori si smorzano tantissimo e infatti eravamo un pò tristi ma per fortuna dopo aver raggiunto la spiaggia di Piémanson pochi kilometri più avanti il sole è tornato a splendere. Al ritorno ci siamo nuovamente fermati alla salina e ce la siamo goduta con il sole. Abbiamo fatto tante foto con un vento che portava via e la sabbia che ci picchiava contro! uno spettacolo ineguagliabile.

Saline di Giraud - Camargue
La vastità delle saline
Le immense saline rosa di Giraud - Camargue

Anche questa zona è deserta ma, per portarsi a casa un souvenir, in prossimità del punto di osservazione c’è un piccolo furgone che vende il sale.

Per quanto riguarda la spiaggia di Piémanson, è infinita come le altre ma anche più affollata secondo me. Il parcheggio è proprio in prossimità della spiaggia e si può sostare senza pagare anche con i camper. Qui c’è un grande punto di soccorso con personale attrezzato e bagnino. C’è davvero un vento pazzesco e credo si debba prestare molta attenzione per fare il bagno a causa delle forti correnti.

Non mi ha fatto impazzire ma non abbiamo avuto modo di sostarci più di tanto però il percorso in auto per arrivarci è spettacolare, popolato di stagni con fenicotteri da una parte e cigni dall’altra, bellissimo.

Fenicotteri - Camargue
Fenicotteri

Il nostro viaggio si è concluso qui, lasciando Salin de Giraud a bordo di una chiatta che ti permette di attraversare il Rodano in pochissimi minuti.

Non conto le successive fermate per pranzo a Port Sant Louis e per un giro ad Aix en Provence. Eravamo di ritorno! brutto il ritorno, brutto brutto! ;-p

Questa in Camargue è stata un’altra avventura meravigliosa che resterà nel mio cuore. Francia non mi deludi mai!

Alla prossima, con una buona ricetta! ;-)

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